Produrre meno rifiuti, aumentare la raccolta differenziata

Incenerimento deve essere ultima spiaggia.
Sergio Pederzini, capogruppo IdV.
[n. 7 - luglio 2011 - Dal Consiglio]

Noi dell’Italia dei Valori ribadiamo con fermezza che la strategia vincente per la gestione dei rifiuti è costituita dallo sviluppare e sostenere le buone pratiche che tendono alla mancata produzione dei rifiuti ed al riciclaggio oltre al riutilizzo di determinate tipologie di contenitori.

Vista l’importanza di un documento come il Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti, che varrà per i prossimi dieci anni, riteniamo importante sottolineare come nell’ultimo periodo, complice anche la crisi economica, si sia ridotto l’incremento della produzione di rifiuti nella nostra provincia. Riteniamo pertanto che si possa diminuire ulteriormente la produzione dei rifiuti, puntando sulla formazione dei cittadini tutti e non solo sugli studenti delle scuole, allargandola anche alle famiglie, casa per casa, attuando un’operazione di propaganda atta non solo ad informare, ma anche ad educare tutti ad una più razionale produzione di rifiuti tramite progetti di contenimento, sia in termini quantitativi che qualitativi.

Gli obiettivi massimi di raccolta differenziata (RD) stabiliti nel PPGR sono quelli imposti dalla normativa vigente e cioè 65% entro il 2012 e tali rimarranno fino al 2019. Abbiamo il dovere di essere più coraggiosi ed ambire ad aumentare ogni anno la quota di RD anche solo di un punto percentuale, ma di aumentarla. Sul territorio nazionale abbiamo chiari esempi di comuni virtuosi dove le percentuali sono superiori al 70-75%

Per riuscirci potremmo dare il giusto spazio e rilievo alle esperienze di raccolta porta-a-porta attuate in varie parti del territorio provinciale e nazionale, verificandone le reali possibilità di ampia applicazione, e non ci si venga a dire che in quei comuni il porta a porta è possibile solo perché morfologicamente il territorio ha caratteristiche che si prestano a tal tipo di raccolta. Siamo certi che l’attuale sistema a cassonetto non possa portare ad ulteriori implementazione del quantitativo di RD.

Bisogna altresì coinvolgere maggiormente le attività produttive del territorio valutando un eventuale percorso con piani scontistici delle tariffe ad esse applicate; i loro rifiuti sono spesso considerati “speciali” anche quando non lo sono. Per esempio tra le varie tipologie di rifiuti, consideriamo i quantitativi della categoria riguardante plastiche vetro o alluminio ad uso alimentare prodotte in aziende piccole medie o grosse imprese durante l’anno (ad esempio pensiamo nel periodo estivo la quantità di bottigliette e lattine utilizzate!!). Opportunamente raccolte in maniera differenziata porterebbero al conferimento di quantitativi sicuramente elevati di materiale pronto al riciclo o al riutilizzo, considerato l’alto numero di aziende presenti sul nostro territorio.

Esprimiamo poi la nostra contrarietà all’innalzamento o ancor peggio all’eliminazione del tetto alla quota di Rifiuti Speciali da smaltire nel termovalorizzatore di Modena, che deve essere l’ultima risorsa nell’attesa che tutti i cittadini siano messi in grado di svolgere correttamente la differenziata.

Riteniamo perciò che la multi utility Hera avrebbe il dovere di creare rami d’azienda alternativi, che si occupino di trattamento rifiuti in maniera diversa da ciò che attualmente per la maggior parte dei casi sta facendo, (stoccaggio e incenerimento), creando sicuramente anche nuovi posti di lavoro.

Ancora una volta ribadiamo, il Comune di Capannori (LU) insegna.

Pubblicato: 09 Luglio 2011Ultima modifica: 09 Giugno 2022