Riordino istituzionale delle Province, primo passo per una riforma complessiva

Demos Malavasi, Presidente del Consiglio provinciale.
[n. 5 - ottobre 2012 - Dal Consiglio]

Il Consiglio autonomie locali dell’Emilia Romagna ha fatto sua la proposta, votata a larga maggioranza dal Consiglio provinciale di Modena, di istituire la Provincia di Modena e Reggio Emilia nell’ambito del riordino istituzionale previsto dalla legge 135 del 2012. È un primo e importante risultato che dimostra la volontà degli enti locali dell’Emilia Romagna di promuovere una profonda riforma istituzionale per rendere più adeguate ed efficienti le risposte ai problemi delle nostre comunità e nel contempo ridurre la spesa. Scelta più che mai necessaria per affrontare una crisi economica aggravata dalla ricostruzione post terremoto. Scelta doverosa per recuperare la fiducia dei cittadini nella politica messa in crisi dai gravi fenomeni di corruzione e di uso personale del denaro pubblico che tutti conosciamo e che vanno contrastati con nuovo leggi e soprattutto una nuova etica da parte di chi ricopre un ruolo pubblico. Bisogna dare forza a un progetto di riforma che superi vecchie logiche campanilistiche se vogliamo vincere le sfide dello sviluppo economico, della promozione, della formazione e della ricerca, della tutela dell’ambiente, di una moderna mobilità.

Nel contempo bisogna contrastare nuove forme di centralismo che mortificano il tessuto delle autonomie locali e cioè il livello democratico più vicino ai cittadini e alle imprese. Insieme al ridisegno delle Province, il riordino istituzionale deve prevedere un nuovo assetto dello Stato, delle Regioni e dei Comuni: uno Stato che presidi i grandi settori e i beni comuni di interesse nazionale semplificando e riorganizzando servizi e apparati; Regioni ridotte nel numero che diano indirizzi sulle materie di loro competenza e non siano enti di gestione; Comuni in grado di gestire adeguatamente competenze e servizi ai cittadini. Vanno quindi incentivati i processi di unione di Comuni e di fusione tra quelli più piccoli. Serve una pubblica amministrazione più efficiente, più trasparente, meno costosa, più vicina ai cittadini.

Questa è la sfida che dobbiamo vincere per rendere più moderno il nostro paese e rafforzare le istituzioni democratiche. Per questo il nuovo Parlamento dovrà riprogettare le istituzioni della Repubblica in modo ordinato e coerente superando limiti ed errori delle riforme degli anni passati.

Pubblicato: 11 Ottobre 2012Ultima modifica: 08 Luglio 2022