Napoli e la Campania stanno riportando in auge un tema che pareva oramai sopito: i rifiuti. Tutti, giornalisti per primi, discutono di inceneritori e discariche, parlano delle tonnellate di rifiuti per strada… nessuno parla di quanto possono essere importanti i rifiuti, anche per ridurre le emissioni inquinanti.
Già, siamo stati abituati a pensare al rifiuto come a qualcosa che deve essere bruciato in un inceneritore… ma questo è dovuto al fatto che chi costruisce questi enormi impianti vuole che se ne continuino a costruire (da Acerra a Brescia, passando per Modena). E oramai è consuetudine sentire discorsi del tipo “ma lo brucio e produco energia”, vorrei però concentrare queste righe su un discorso “a monte” dell’inceneritore: la raccolta differenziata, che potremmo definire una vera e propria sconosciuta in buona parte dell’Italia.
Perchè è importante la raccolta differenziata? Perché riciclare i nostri rifiuti comporta 2 benefici.
Primo: vuol dire che meno materiali andranno in discarica e inceneritore, e quindi inquineremo di meno il mondo che ci ospita.
Secondo significa anche risparmiare energia e materie prime, e questa è la parte su cui mi vorrei concentrare, perché è ad oggi totalmente sconosciuta.
Vorrei spiegare, con alcuni esempi, come si può risparmiare energia e materie prime (ad esempio: acqua e legno nel caso del riciclaggio della carta), magari condendo il tutto con un po’ di storia.
CARTA
Storicamente la carta si produceva con stracci triturati, macerati e sbiancati (e questo spiega la carenza di carta nei periodi di pestilenza, quando gli indumenti venivano bruciati per ridurre i rischi di contagio). A partire dall’800 si è iniziato a far uso di segature di legno miscelate con pasta di stracci (le relative concentrazioni erano circa 60% e 40%)… solo successivamente, e con il grande sviluppo dovuto alla rivoluzione industriale, si iniziano ad usare solo fibre provenienti dal legno degli alberi. Oggi per produrre carta si possono usare altre fibre quali: riso, lino, cotone, mais, lupolo, ecc…
Per produrre una tonnellata di carta occorrono:
|
Da cellulosa vergine | Da carta riciclata | Risparmio |
Legno (Alberi) |
2,0-2,5 tonnellate (circa 15 alberi) |
0 |
100% |
Acqua |
440’000 litri |
1’800 litri |
99,59% |
Energia elettrica |
7’600 kWh |
2’700 kWh |
64,47% |
Se, ad esempio, tutta l’energia utilizzata provenisse dalla combustione di metano (ma sappiamo tutti che esistono anche centrali a gasolio, carbone, nucleari, ecc…), il risparmio di inquinanti prodotti sarebbe pari a:
CO | NOx | SO2 | Polveri | CO2 | |
Per tonnellata di carta |
0,231 kg |
1,087 kg |
0,006 kg |
0,034 kg |
1,287 kg |
Per il totale della carta utilizzata in Italia (4 milioni di tonnellate) |
924.000 kg |
4.348.000 kg |
24.000 kg |
136.000 kg |
5.148.000 kg |
Quindi, sapendo benissimo che quello che sto per dire è impossibile, se tutta la carta utilizzata in Italia fosse prodotta da riciclo si ridurrebbero le emissioni di anidride carbonica (CO2) di 5’148 tonnellate all’anno (cifra che equivale all’1% della richiesta di riduzione di CO2 imposta dal protocollo di Kyoto per l’Italia, e a piantare ogni anno oltre 7.300 alberi ogni anno).