Risparmiare energia e materie prime con la raccolta differenziata

Patrizia Cuzzani, Consigliera Italia dei Valori.
[n. 4 - dicembre 2010 - Dal Consiglio]

Napoli e la Campania stanno riportando in auge un tema che pareva oramai sopito: i rifiuti. Tutti, giornalisti per primi, discutono di inceneritori e discariche, parlano delle tonnellate di rifiuti per strada… nessuno parla di quanto possono essere importanti i rifiuti, anche per ridurre le emissioni inquinanti.
Già, siamo stati abituati a pensare al rifiuto come a qualcosa che deve essere bruciato in un inceneritore… ma questo è dovuto al fatto che chi costruisce questi enormi impianti vuole che se ne continuino a costruire (da Acerra a Brescia, passando per Modena). E oramai è consuetudine sentire discorsi del tipo “ma lo brucio e produco energia”, vorrei però concentrare queste righe su un discorso “a monte” dell’inceneritore: la raccolta differenziata, che potremmo definire una vera e propria sconosciuta in buona parte dell’Italia.

Perchè è importante la raccolta differenziata? Perché riciclare i nostri rifiuti comporta 2 benefici.
Primo: vuol dire che meno materiali andranno in discarica e inceneritore, e quindi inquineremo di meno il mondo che ci ospita.
Secondo significa anche risparmiare energia e materie prime, e questa è la parte su cui mi vorrei concentrare, perché è ad oggi totalmente sconosciuta.

Vorrei spiegare, con alcuni esempi, come si può risparmiare energia e materie prime (ad esempio: acqua e legno nel caso del riciclaggio della carta), magari condendo il tutto con un po’ di storia.

CARTA
Storicamente la carta si produceva con stracci triturati, macerati e sbiancati (e questo spiega la carenza di carta nei periodi di pestilenza, quando gli indumenti venivano bruciati per ridurre i rischi di contagio). A partire dall’800 si è iniziato a far uso di segature di legno miscelate con pasta di stracci (le relative concentrazioni erano circa 60% e 40%)… solo successivamente, e con il grande sviluppo dovuto alla rivoluzione industriale, si iniziano ad usare solo fibre provenienti dal legno degli alberi. Oggi per produrre carta si possono usare altre fibre quali: riso, lino, cotone, mais, lupolo, ecc…

Per produrre una tonnellata di carta occorrono:

 

Da cellulosa vergine Da carta riciclata Risparmio
Legno (Alberi)

2,0-2,5 tonnellate (circa 15 alberi)

0

100%

Acqua

440’000 litri

1’800 litri

99,59%

Energia elettrica

7’600 kWh

2’700 kWh

64,47%

Se, ad esempio, tutta l’energia utilizzata provenisse dalla combustione di metano (ma sappiamo tutti che esistono anche centrali a gasolio, carbone, nucleari, ecc…), il risparmio di inquinanti prodotti sarebbe pari a:

  CO NOx SO2 Polveri CO2
Per tonnellata di carta

0,231 kg

1,087 kg

0,006 kg

0,034 kg

1,287 kg

Per il totale della carta utilizzata in Italia (4 milioni di tonnellate)

924.000 kg

4.348.000 kg

24.000 kg

136.000 kg

5.148.000 kg

Quindi, sapendo benissimo che quello che sto per dire è impossibile, se tutta la carta utilizzata in Italia fosse prodotta da riciclo si ridurrebbero le emissioni di anidride carbonica (CO2) di 5’148 tonnellate all’anno (cifra che equivale all’1% della richiesta di riduzione di CO2 imposta dal protocollo di Kyoto per l’Italia, e a piantare ogni anno oltre 7.300 alberi ogni anno).

Pubblicato: 28 Novembre 2010Ultima modifica: 26 Maggio 2022