Servizio idrico, dopo referendum

Da accantonare la quota della remunerazione del capitale investito.
[n. 11 - dicembre 2011]

«In attesa di una nuova legge che tenga conto degli esiti del referendum del giugno scorso, i gestori del servizio idrico modenese dovranno accantonare temporaneamente il valore corrispondente alla remunerazione dei nuovi investimenti previsti nel 2012. E’ la prima decisione di questo tipo a livello nazionale che avviene dopo un confronto con il comitato per i referendum sull’acqua che ha partecipato all’assemblea dell’Ato di Modena».

Lo comunica Stefano Vaccari, presidente dell’Ato di Modena, a proposito della delibera approvata dai sindaci dell’Ato 4 di Modena lunedì 19 dicembre.

La legge abrogata riconosceva, tramite le tariffe, ai gestori del servizio una  remunerazione pari al 7 per cento del valore del capitale investito.

Nel documento approvato dall’Ato modenese si riconosce che tale remunerazione non rappresenta un utile netto del gestore perché di fatto compensa voci di costo quali gli oneri finanziari e gli interessi passivi non coperti dalle tariffe.

Alla luce degli esiti del referendum, quindi, è necessario un intervento legislativo nazionale che assicuri la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio di recupero dei costi.
Nell’incertezza normativa attuale e in attesa di una nuova legge, i gestori modenesi (Hera, Aimag, SorgeAqua) dovranno accantonare temporaneamente il valore corrispondente alla  remunerazione  dei nuovi investimenti previsti per il 2012  nel Piano economico finanziario approvato.

Pubblicato: 21 Dicembre 2011Ultima modifica: 10 Giugno 2022