«Le piene dei fiumi modenesi nelle scorse settimane, Secchia in particolare, hanno riproposto la necessità di accelerare con le opere fondamentali per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese, soprattutto il potenziamento delle casse di espansione del Secchia, e il completamento degli interventi in corso sui rialzi arginali. Poi c’è il grande tema del dissesto idrogeologico in Appennino che deve essere affrontato fuori dall’emergenza con un piano straordinario che deve puntare sulla prevenzione e la messa in sicurezza di interi territori perché i Comuni soprattutto quelli più piccoli, da soli non possono farcela».
Lo afferma Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, a proposito dell’ondata di maltempo nel mese di maggio.
Sulla viabilità della montagna, aggiunge Tomei, «i dissesti e le frane si moltiplicano quotidianamente ed è necessario che la Regione si attivi con urgenza per metterci nelle condizioni di ripristinare la rete viaria. I cittadini che abitano in montagna debbono avere il diritto di poter andare nelle proprie case, di potersi recare al lavoro, di poter mandare a scuola i figli».
«Sulle opere – aggiunge Tomei – molto è stato fatto ma serve un ulteriore passo avanti per completare gli interventi, a partire dall’ampliamento delle casse di espansione del Secchia, il cui studio di fattibilità per oltre 18 milioni è ultimato; ora occorre completare la procedura e avviare i lavori necessari per accrescere l’efficienza idraulica».
L’ampliamento delle casse completerà un piano della Regione che prevede investimenti nel modenese pari a 128 milioni di euro, con diversi interventi già realizzati, mentre nel 2019 si apriranno nuovi cantieri per 43 milioni di euro, con l’obiettivo di rendere più sicuro il nodo idraulico Secchia-Panaro e le arginature dei due corsi d’acqua.