Oggi come non mai c’e’ bisogno di parlare alle imprese, al mondo del lavoro, parlarne con coscienza di causa determinando prospettive per il futuro. Con l’approvazione dell’ordine del giorno sul settore tessile-abbigliamento poniamo le basi per un ragionamento politico sul distretto carpigiano chiedendo interventi a sostegno del settore tessile-abbigliamento attraverso un percorso con una spinta dal basso (dal Comune di Carpi alla Provincia di Modena alla Regione) e fortemente territoriale, con lo scopo di avviare un serio ragionamento sulle aggregazioni, sulle reti tra imprese e sui loro fattori di sviluppo (formazione, innovazione e internazionalizzazione).
Bastano alcuni dati per dimostrare l’importanza che ancora riveste il settore tessile-abbigliamento nel Paese, in Emilia-Romagna e in Provincia di Modena:
- nel panorama nazionale si colloca al secondo posto, dopo la Lombardia, per valore delle esportazioni di prodotti dell’abbigliamento, e al primo posto per l’attivo del saldo commerciale;
- nell’economia regionale rappresenta il secondo settore manifatturiero dopo il metalmeccanico per numero di imprese e valore delle esportazioni;
- in Emilia-Romagna contribuisce in misura significativa al sostegno del tasso di occupazione femminile;
- in Emilia Romagna si concentra in alcune aree territoriali: Modena, in particolare, è la provincia più importante per numero di imprese e occupati e la seconda per valore delle esportazioni dopo Reggio Emilia;
- in Provincia di Modena è determinante il ruolo del distretto di Carpi, formato da numerose imprese di dimensioni medio-piccole che operano per il mercato finale e da imprese di micro e piccole dimensioni che realizzano lavorazioni per conto terzi.
Bisogna inoltre tenere presente che le sfide competitive associate alla crisi internazionale impongono alle imprese dell’abbigliamento una forte accelerazione dei processi di riposizionamento e di innovazione pur riconoscendo le difficoltà nel portare avanti questi processi a causa dell’incertezza delle dinamiche dei mercati di sbocco e dei problemi di reperimento di risorse finanziarie.
Riteniamo che l’individuazione delle aggregazioni industriali e dei distretti produttivi (o cluster), debba rappresentare il fulcro e il riferimento base delle politiche regionali per lo sviluppo industriale e la competitività del sistema con lo scopo di promuovere politiche rivolte al potenziamento dei tre fattori di sviluppo e azioni concrete orientate al sostegno del settore.