Sulla via della pace non ci faremo intimidire dai fautori della violenza

Denis Zavatti, Capogruppo Lega Nord,
[n. 1 - gennaio 2011 - Dal Consiglio]

In questi giorni abbiamo avuto la spiegazione del perché Modena sta conoscendo un declino che sembra inarrestabile. Purtroppo frange ancora abbastanza consistenti dello schieramento politico che amministra la provincia e il capoluogo non sono in grado di capire che il mondo, negli ultimi anni, è profondamente cambiato e le nuove sfide che ci aspettano necessitano da parte di chi ci governa di un cambio di mentalità e di passo. In altre parole vi è la cogente necessità di smetterla di rivangare storie vecchie per cominciare finalmente a guardare a un futuro che purtroppo si prospetta, a causa di mutamenti epocali che investono l’intero pianeta, denso di nubi.

In questa prospettiva i modenesi hanno urgente bisogno di ritrovare un senso di comunità e di appartenenza collettiva che li possa far marciare uniti e compatti, e con profondi vincoli di solidarietà reciproci, verso l’incerto domani. Invece le succitate componenti del PD, che trovano appoggio in questo nelle frange estreme e violente dei centri sociali, per consolidare un potere che incominciano a percepire vacillante, non trovano nulla di meglio da fare se non riportare in primo piano odi e rancori che tanti lutti hanno portato nel nostro territorio. E per fare questo hanno sferrato un attacco sfacciato, basato su un’abbondante uso di menzogne e falsità, a un ordine del giorno della Lega Nord che, dopo aver condannato come vergognoso il danneggiamento della lapide ai deportati nei lager nazisti e auspicato una identificazione dei responsabili ai quali comminare pene esemplari, ha proposto di erigere una stele a tutte le vittime civili del periodo bellico e post bellico. Tra queste vittime, quantificate per difetto in più di 600, si annoverano bambini, donne, vecchi e sacerdoti, e il riconoscimento del loro sacrificio, oltre che atto moralmente dovuto, costituirebbe un decisivo passo avanti verso la pacificazione sociale. Ma ‘pace’ è una parola ancora indigesta ai tanti che sulla guerra e sulla violenza hanno costruito carriere e rendite di posizione. E questi soggetti fanno fatica ad accettare una concordia che toglierebbe loro ogni giustificazione a conservare uno status quo che si sta rivelando deleterio per il tessuto economico e sociale del nostro territorio.

La Lega Nord ha subito, in questi giorni, ingiurie, insulti e un processo mediatico non in relazione a qualcosa che ha fatto, ma a delle intenzioni che le sono state attribuite mediante un’autentica montatura che ricorda i processi staliniani degli anni Trenta (sempre questo passato che ritorna!).

Il Gruppo in Provincia, a nome di tutta la Lega Nord di Modena, tranquillizza i modenesi sul fatto che non si farà intimidire e continuerà con rinnovato vigore la sua battaglia in favore della pace e della concordia civile. I modenesi torneranno un giorno ad essere un’unica, grande comunità, condizione che, unita a nuove forze giovani che subentreranno nella guida del territorio, consentirà di ritrovare antiche glorie e dignità, occultate e sbeffeggiate dai fautori della guerra civile permanente.

 

Pubblicato: 13 Gennaio 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022