«La tutela della qualità del prodotto alimentare passa inderogabilmente attraverso il rispetto delle regole a tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori. Qualità ed eccellenza del prodotto non possono esistere senza il rispetto delle regole. Per il sistema Modena, quindi, e per il suo distretto agroalimentare la dura vertenza che ha coinvolto alcune aziende del settore della lavorazione delle carni, non può rappresentare un aspetto marginale da considerare solo nel suo rilievo sindacale». E’ la presa di posizione unitaria contenuta nel documento approvato da tutti i soggetti interessati nel corso del Tavolo carni convocato nei giorni scorsi nella sede della Provincia, da Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena.
Il documento è stato firmato dai rappresentanti di Confindustria Emilia, Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Estense, Confcooperative, Confimiemilia, Agci Mo-Re, Cna e Lapam, Provincia e i Comuni di Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Spilamberto e Vignola.
L’accordo scaturisce da mesi di confronto e tavoli allo scopo di individuare delle proposte possibili per superare le vertenze legate all’utilizzo di lavoratori soci o dipendenti di imprese e cooperative in alcune aziende del settore carni che operano sugli appalti.
Per Muzzarelli «aver trovato un’intesa su questo documento rappresenta un primo passo fondamentale dopo mesi di incomprensioni».
Il documento pone al centro il valore del lavoro e la sua tutela come elemento essenziale per la prosperità della società per il suo progresso e per la sua centralità nella vita delle persone.
Il tavolo provinciale – si legge nel documento – «considera positivamente l’accordo raggiunto fra i sindacati di categoria e le Centrali Cooperative a dimostrazione che l’impegno verso il dialogo e il confronto avviati anche grazie al lavoro del Tavolo carni provinciale meritano continuità».
Lo stesso impegno – si chiede nel documento – deve essere profuso a livello regionale, avviando un confronto di merito sulle modalità di applicazione della legge regionale 18/2016, e a livello nazionale «per formulare una proposta di legge che consideri il problema sorto a Modena nella sua specificità, individuando gli strumenti per salvaguardare la competitività delle imprese e la tutela del lavoro e dei lavoratori, scongiurando l’utilizzo improprio delle esternalizzazioni costruendo un provvedimento normativo adeguato».