Via libera alla nuova Autorizzazione integrale ambientale (Aia) del termovalorizzatore di Modena che prevede l’avvio di una nuova linea da 60 mila tonnellate di rifiuti che si sommano alla potenzialità di 180 mila tonnellate prevista per la quarta linea già in funzione.
Il documento, approvato lunedì 12 settembre all’unanimità dalla Conferenza dei servizi (composta da Provincia, Comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Nonantola e Soliera, oltre ad Arpa e Ausl), impone un limite ai rifiuti speciali pari al 28 per cento della quantità di rifiuti autorizzata (quindi 50.400 tonnellate all’anno con solo la quarta linea e 67.200 tonnellate a regime) di cui fino ad un massimo di 30.000 tonnellate all’anno di rifiuti speciali industriali, il resto sono sovvalli da selezione di rifiuti urbani indifferenziati e scarti della differenziata.
Nella nuova Aia sono previste ulteriori riduzioni, oltre il 50 per cento rispetto alla precedente autorizzazione, delle emissioni dei flussi di massa di tutti gli inquinanti e dei valori limite in concentrazione di diverse sostanze (tra cui polveri, metalli e diossine) introducendo un parametro di controllo innovativo che lega il fattore di emissione alla quantità dei rifiuti; previsti anche il miglioramento del monitoraggio in continuo del mercurio, una diversa e più efficiente gestione dell’acqua per il raffreddamento della quarta linea (la terza funzionerà con un impianto prevalentemente ad aria), oltre al passaggio da Herambiente all’Arpa della gestione di alcuni impianti di monitoraggio – che sarà ulteriormente migliorato – dell’area intorno all’impianto. Anche nella terza linea, come nella quarta già in funzione, funzionerà un depuratore delle emissioni di tipo catalitico conforme alle “migliori tecniche disponibili”. Inserite ulteriori prescrizioni a carattere gestionale e sui controlli.
«La nuova autorizzazione – spiega Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente – modifica la precedente migliorando anche le prestazioni della quarta linea, lasciando inalterato il tetto dei 240 mila tonnellate di rifiuti bruciabili all’anno prevista dal Piano rifiuti. Abbiamo mantenuto il limite relativo ai rifiuti speciali, innanzitutto per ribadire che il termovalorizzatore di Modena deve continuare a bruciare prevalentemente rifiuti solidi urbani provenienti dal modenese, e, in seconda battuta, i sovvalli da trattamento degli urbani stessi. Con il nuovo limite si vuole garantire un controllo più efficace sulle tipologie di rifiuti in entrata, per ottimizzare la composizione del mix come indicato da Arpa e Ausl ottenendo una migliore qualità delle emissioni. Sono state accolte – prosegue Vaccari – le condizioni indicate unanimemente dai sindaci nel loro parere sanitario, comprese le raccomandazioni, fatte proprie dalla Provincia, rispetto alla discussione da proseguire sul nuovo Piano rifiuti. L’obiettivo strategico – sottolinea Vaccari – è quello di eliminare progressivamente il ricorso alle discariche, grazie alla riduzione della produzione, al potenziamento della raccolta differenziata e al passaggio allo smaltimento al termovalorizzazione nella destinazione residua, come richiesto dalla UE».
Come ricorda Vaccari, con la possibilità di bruciare un quantitativo limitato di rifiuti speciali, si vuole «mettere a disposizione una piccola opportunità alle imprese modenesi di smaltire in zona evitando costose trasferte fuori provincia».
Già con l’Autorizzazione integrata ambientale del 2009 sulla quarta linea la Provincia aveva introdotto dei limiti alle emissioni più severi alle quantità complessive che l’impianto aveva “diritto” di emettere in base alla normale legislazione ambientale. Una novità nel panorama europeo e nazionale confermata dalla nuova autorizzazione.