Vertenza Gambro

La multinazionale leader nel settore biomedicale annuncia un piano di ridimensionamento.
Oltre quattrocento lavoratori rischiano il posto di lavoro.
[n. 2 - febbraio 2011]

La società Gambro Dasco S.p.A. ha comunicato la propria intenzione di delocalizzare all’estero l’attività produttiva delle cosiddette “linee sangue” (bloodlines per la dialisi), attualmente svolta presso lo stabilimento di Medolla. La delocalizzazione nei suoi stabilimenti di Prerov (in Repubblica Ceca), Shanghai (in Cina) e Tijuana (in Messico) secondo l’intenzione della società avverrebbe entro la prima metà dell’anno 2012. Per queste attività sono attualmente impiegati presso lo stabilimento medollese oltre 400 dipendenti che vedono messi a rischio il loro posto di lavoro e il loro salario.
La decisione della Gambro avviene senza il coinvolgimento dei dipendenti, delle loro rappresentanze sindacali e delle istituzioni del territorio e contraddice l’accordo firmato il 24 marzo 2009 in Regione nel quel le parti avevano condiviso gli obiettivi ed i percorsi fondamentali per sviluppare gli investimenti e migliorare la competitività aziendale.

Contro questa decisione i lavoratori hanno immediatamente avviato iniziative di lotta, con la solidarietà ed il sostegno delle istituzioni locali, fortemente preoccupate del danno incalcolabile che un ridimensionamento come quello previsto da Gambro, provocherebbe all’economia dell’intero distretto dell’Area Nord, sia per la perdita diretta di un grande numero di posti di lavoro, sia per l’indotto che su queste produzioni mantiene vive decine di piccole aziende locali.

Per Carlo Marchini, Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord «il progetto Gambro è devastante che contrasteremo in modo deciso coinvolgendo tutte le Istituzioni, a partire dai Comuni interessati dall’attività dell’azienda fino ad arrivare ai Ministeri competenti».

«Per noi – aggiungono i Sindaci di Medolla, Filippo Molinari, e di Mirandola, Maino Benatti, è una vera doccia fredda. Desideriamo esprimere innanzitutto solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, che vivono con grande preoccupazione l’annuncio della proprietà. Non dimentichiamo poi che questi stessi lavoratori hanno permesso a Gambro, lavorando (donne e uomini) anche su tre turni, sette giorni su sette, di diventare la realtà che è oggi. Chiediamo con forza l’intervento della Regione e del Governo sulla proprietà, per dissuaderla dal mettere in atto questo piano di ristrutturazione».

Contro il ridimensionamento annunciato dalla Gambro si sono pronunciati unanimemente i Consigli comunali dell’Area Nord che hanno espresso la piena solidarietà ai dipendenti della Gambro Dasco, coinvolti nella lotta per il mantenimento del proprio diritto al lavoro.

Le istituzioni locali hanno richiesto ai rappresentanti modenesi in Parlamento ed in Consiglio Regionale, si facciano portavoce rispettivamente presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero delle Politiche del Lavoro e del Welfare, il Ministrero per la Salute, e presso il Presidente della Regione Emilia Romagna, affinché intervengano direttamente nella ricerca di una soluzione a questa gravissima crisi.

Dalla Regione una importante presa di posizione da parte dell’assessore alle attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli «la Regione Emilia-Romagna non lascia soli i lavoratori e porrà in essere ogni sforzo destinato ad assicurare il futuro di un distretto fondamentale non solo per tutti coloro che vi lavorano ma più in generale per l’intero territorio modenese e regionale».

 

Pubblicato: 04 Febbraio 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022