Venerdì 6 aprile 2012 ritorna la Via Crucis Vivente di Frassinoro, un appuntamento che ha cadenza triennale.
Tra le storiche celebrazioni del Venerdì Santo che si svolgono nell’Appennino, la Via Crucis Vivente di Frassinoro è quella che vanta la maggiore tradizione. Si tratta della manifestazione a carattere religioso-popolare e culturale forse più importante dell’intera Regione Emilia Romagna, unica nel suo genere in Italia, per spettacolarità, per la mole di eventi organizzati a contorno, per la partecipazione di pubblico. Tutto il paese è coinvolto nell’organizzazione dell’evento, fin dalla fase di allestimento delle stazioni, con l’obiettivo di una fedele ricostruzione storica della Palestina di duemila anni fa. Oltre 200 figuranti in costume d’epoca, tutti abitanti nel comune di Frassinoro, danno vita alle 15 stazioni dedicate alla Passione di Cristo, le 14 tappe tradizionali a cui si aggiunge la scena relativa all’Orto degli Ulivi. A ciascun quadro rappresentato corrisponde un “capostazione”, il cui incarico viene tramandato di padre in figlio per conservare la tradizione.
Per circa due ore i protagonisti sfidano il freddo della montagna modenese rimanendo fermi in posa, nella suggestiva visione del paese illuminato solamente dalle fiaccole. I visitatori sfilano silenziosi davanti alle stazioni, accompagnati da musica sacra e brani del Vangelo, lungo un percorso di circa un chilometro e mezzo con partenza e arrivo dall’Abbazia benedettina di Frassinoro.
Durante la processione verrà letto un testo approntato per l’occasione, che sarà momento di riflessione da parte dei partecipanti. Intercalato alla lettura del testo, saranno inseriti per la prima volta brani cantati di natura religiosa mutuati dalla tradizione locale, frutto di una ricerca da parte di musicofili locali e non.
La prima Via Crucis Vivente di Frassinoro si è celebrata il 13 aprile 1906, per volere del parroco del tempo Don Francesco Bernardi. Nata come solenne Processione del Cristo Morto, già negli anni 20 e 30 viene organizzata da un comitato locale che fornisce stabilità all’iniziativa. Nel dopoguerra la manifestazione diventa evento religioso-culturale con un’impronta scenica sempre più marcata, si costituisce il Comitato d’onore, si usano i mezzi di comunicazione per promuovere l’evento, il pubblico che partecipa si fa via via più numeroso, e si tratta non solo di pellegrini, devoti e credenti ma anche di moltissimi turisti. Risale infine al 1952 la comparsa per la prima volta del quadro d’apertura “Gesù nell’orto degli ulivi”, che si aggiunge ai quattordici tradizionali codificati dalla tradizione del diciassettesimo secolo.
La manifestazione è organizzata dalla parrocchia e dal comitato Via Crucis Vivente di Frassinoro, con l’Alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il patrocinio e la collaborazione della Provincia di Modena, del Comune di Frassinoro e dall’Unione dei Comuni appennino Modena Ovest.
L’inizio della Via Crucis è previsto alle 21, subito dopo la funzione religiosa che ha luogo alle 20 presso l’Abbazia benedettina. Per assistere alla Via Crucis Vivente è consigliabile entrare in paese per tempo: dalle 19 di venerdì 6 aprile infatti è vietato il transito ai veicoli intorno all’Abbazia.
A completare le iniziative della Settimana Santa sabato 7 aprile alle ore 10.00 presso il Teatro comunale Bucciardi si apre la conferenza “La teologia, la filosofia, e l’antropologia si confrontano sulla passione di Cristo, sofferenza dell’uomo”. Dopo i saluti del parroco Don Luca Pazzaglia e del sindaco Gianni Fontana, Mario Galli, vicepresidente della Provincia di Modena, introduce i lavori della conferenza e le relazioni del prof. Emmanuele Morandi, presidente dell’istituto Filosofico di studi Tomistici e preside della scuola di Studi filosofici, docente universitario, sociologo, antropologo e di Gabriele Cingolani, religioso della Congregazione dei Passionisti.