150° Unità d’Italia

Consiglio provinciale straordinario il 16 marzo a Fiorano.
Nella Chiesa di Spezzano deposta una corona sulla tomba del patriota modenese Ciro Menotti.
La seduta consiliare è iniziata con l’inno nazionale.
[n. 4 - aprile 2011]

Si è aperto onorando la memoria di Ciro Menotti, con la deposizione di una corona sulla sua tomba nella chiesa di Spezzano, e idealmente di tutti i martiri e gli eroi che hanno dato la vita per il raggiungimento dell’Italia unita, il Consiglio provinciale straordinario dedicato al 150° dell’Unità che si è svolto a Fiorano mercoledì 16 marzo.

La seduta consiliare è iniziata con l’inno nazionale e un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Giappone. Il sindaco di Fiorano Claudio Pistoni ha poi ricordato le parole di Ciro Menotti, “il tuo primo pensiero sia d’unire”, per sottolineare che «se gli eroi risorgimenti fioranesi hanno contribuito a fare l’Italia, oggi riconosciamo che gli italiani hanno contribuito a fare Fiorano, perché nel nostro comune convivono cittadini provenienti da 104 delle 108 province del Paese».

Il presidente della Provincia Emilio Sabattini, invece, ha sottolineato che «un Paese che dimentica il passato non ha futuro. Abbiamo accumulato, in questi 150 anni, un grande patrimonio di persone, uomini e donne. Le loro opere, il loro impegno possono essere di stimolo, di lezione e di esempio per costruire il nostro futuro».

Pensiero ribadito dal presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi, per il quale «come cittadini e istituzioni dobbiamo ritrovare le ragioni di una nuova unità d’Italia: per affrontare con rinnovata fiducia le difficili sfide che abbiamo di fronte, per rafforzare la democrazia, per promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale, per costruire un futuro migliore per i giovani».

Di seguito si è tenuta la lezione di Giuliano Muzzioli, ordinario di Storia economica all’Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore del comitato modenese per il 150°, che ha segnalato alcune criticità costanti dall’Unità a oggi come «la spaccatura tra nord e sud; una sorta di “sovranità limitata che ha impedito al Paese di avere il peso internazionale che gli spetterebbe per dimensioni e livello di sviluppo; una classe dirigente con una scarsa propensione al riformismo; un popolo poco acculturato in un paese ricco di grandi geni».

Il gruppo della Lega è entrato in aula solo dopo l’Inno di Mameli e il minuto di silenzio per le vittime del terremoto, mentre stava parlando il sindaco di Fiorano.

Pubblicato: 06 Aprile 2011Ultima modifica: 26 Maggio 2022